LE CASE DI LINDA
LE CASE DI LINDA
"Le Case di Linda" sono una serie di disegni a pennarelli su carta di formato A3 realizzati dall'architetto Massimo Mariani nel 2024. Ne presentiamo una parte introdotti dalle parole dello stesso autore seguite da una considerazioni di Alberto Randisi.
Non so se piaceranno a Linda che è nata da poco queste case! Poco importa! L'importante è che questi neonati, quando diverranno grandi, non si accontentino solo di quello che gli viene proposto, ma sappiano che le case e le cose si possono fare in tanti modi, un po' di ironia, un po' di stravaganza e qualche visione possono essere utili per vivere meglio.
"Balla Linda, balla Linda!!! Balla."
Massimo Mariani
Montecatini Terme, 2 Febbraio, 2025
Ho conosciuto l'architetto Massimo Mariani in occasione della pubblicazione di "Casa Krespel" che ho curato nel 2020 per le "Edizioni dell'Angelo" e che presentava venti interpretazioni della Casa del Consigliere Krespel dal racconto di E. T. A. Hoffmann.
Il contributo che posso dare riguardo la serie di disegni "Le Case di Linda" consiste in appena qualche considerazione dentro un quadro più generale.
Non occorre che sia io a ricordare quanto gli anni (settanta/ottanta del secolo scorso) della formazione e dell'inizio dell'attività professionale e didattica all'Università, siano stati culturalmente fertili, a prescindere dalla politica, dalle polemiche e da ogni moralismo, sulla scia dell'eccezionale sperimentazione degli anni precedenti. L'ambiente fiorentino in cui tutto questo avviene basta a chiarirne la specificità: un contesto impegnatissimo a rinnovare nei modi, nei segni e nei pensieri la cultura del progetto, prima che tutto precipitasse in un riflusso generale e nell'incertezza attuale.
Aggiungo soltanto le parole che concludono la nota biografica di Mariani riportata nel suo sito: «Il lavoro di Massimo Mariani si muove su una linea ibrida, fatta di contaminazione e intrecci disciplinari, finalizzati a superare il limite della specializzazione. La filosofia di progetto dello studio può sintetizzarsi così: “IRONIA, COLORE, CUORE,...AMORE”».
Mariani è del tutto immerso nel suo codice formale, nei suoi disegni, nei suoi pensieri… e posso solo sperare di non essere frainteso se ritengo che nei disegni di Mariani non c'è alcuna traccia di "eleganza": sono segni anarchici ed eretici felicemente noncuranti dei rapporti di scala, delle limitazioni di linguaggi e convenzioni.
I disegni che s'intrecciano a queste parole esprimono relazioni integrate tra oggetto, ambiente, architettura… elementi di diversa complessità di un unico processo di invenzione formale e spaziale.
C'è l'immersione e l'accettazione globale di una cosmologia di fronte alla quale cadono i vecchi strumenti di giudizio e i rifiuti preconcetti.
Mariani assembla frammenti di visioni che diversamente non percepiremmo. Recupera per noi ciò che, in questa contemporaneitá, perdiamo quotidianamente, il nostro sguardo attraverso le cose, senza soffermarci su di esse.
Le architetture, i disegni, gli oggetti che Massimo Mariani realizza o immagina soltanto, violano ripetutamente ogni convinzione consolidata. Spuntano arcobaleni di colori dove ci aspetteremmo un monocromo, forme che non coincidono con le nostre aspettative convenzionali e questo irriverente attacco alla visione "Moderna" ci sorprende e ci disorienta.
"Le Case di Linda" sono il ritrovato di una sensibilità che evade dal campo delle forme necessarie e spazia nel campo delle forme possibili, individuando in quel campo una metafora per il regno della libertà.
Alberto Randisi