I Baci Scritti...

Proseguiamo con le "spigolature" su Franz Kafka nell'anno del centenario.

Kafka visitò l'Italia in più occasioni (Brescia, Milano, Trieste, Venezia, Verona, il Lago di Como e di Garda…). Non sappiamo quale fosse la sua città preferita, ma la città più legata allo scrittore ceco è, di certo, Merano, che ha in corso un calendario di eventi: passeggiate storico letterarie, incontri con studiosi, una mostra fotografica, l’intitolazione di una piazza

(antistante alla pensione Ottoburg) a Kafka e Milena, in ricordo delle celebri lettere d’amore scritte proprio da lì e la dedica di una panchina di fronte alla locale Biblioteca.
O. Starke, La Metamorfosi, 1916
Il 3 aprile 1920 Kafka scende dal treno alla stazione di Merano. Sul registro dei forestieri viene menzionato come l’impiegato di Praga.

Alloggia dapprima presso il lussuoso Hotel Emma, poi si trasferisce a Maia Bassa nella più economica Pensione Ottoburg e resterà fino a fine giugno.

A, Kubin, Un Medico di Campagna, 1932

Il soggiorno punta a beneficiare delle proprietà di un centro riconosciuto, fin dall’Ottocento, per la cura delle malattie polmonari.

R. Amato, La Tana, 1978

A Merano Kafka trascorre le giornate sdraiato al sole, in totale riposo o passeggiando. Scrive, anche molto.

V. Piazza, Un Gran Baccano, 1998

Da qui partono le prime lettere indirizzate alla giornalista e traduttrice ceca Milena Jesenská. È l’inizio di un lungo rapporto epistolare che segna profondamente entrambi e crea a distanza un legame affettivo fortissimo.

G. Russo, Un Sogno, 2007

In una delle lettere ha scritto: «I baci scritti non arrivano mai a destinazione, bensì vengono bevuti fino all’ultima goccia dai fantasmi sulla via.» ma quelli partiti da qui hanno valicato un secolo conservando intatta la grazia e la forza dei sentimenti che li avevano animati.

T. Pericoli, Un Digiunatore, 2022
[A corredo un "volo pindarico" con incisioni e disegni ispirati ad opere di Kafka]