ANTIPORTA 2.0

S'intreccia il post precedente, dedicato all'antiporta, con quello dedicato alla mostra "Tra le Righe", accompagnando queste brevi considerazioni con edizioni di Vincenzo Piazza.



Ai venticinque lettori di manzoniana memoria che seguono questo blog non occorrono chiarimenti, ma non volendo dare nulla per scontato e a beneficio di un eventuale visitatore che si trovi a passare per caso,  forse non è superfluo precisare che l'Antiporta è quella pagina figurata, in genere fuori foliazione, che  precede il frontespizio nei libri a stampa; anche, nelle edizioni bilingui o nelle coedizioni, la pagina a fronte del frontespizio che riporta simmetricamente il titolo nell'edizione originale.



Come si segnalava nel precedente post sebbene l'Antiporta si sia ormai estinta nelle edizioni industriali e nei sedicenti "libri d'artista" trasgressivi, alcuni esemplari sopravvivono nella riserva protetta di qualche micro editore e nella concezione di libro ideale perseguita da qualche artista appartato.



Non è questo il momento, ma poiché sarebbe la sede adatta, rimando ad un'altra specifica occasione la riflessione sulla visibilità degli artisti in relazione ai "social".



Le immagini a corredo di questo post sono tratte da "Tra le Righe", il catalogo generale delle edizioni con incisioni originali realizzate da Vincenzo Piazza dal 1989 al 2022, curato da Alberto Randisi, con testi di N.A. Manfredi e M.G. Tavoni, pubblicato dall'AAAC di Novazzano.


Nel documentare alcuni esempi contemporanei di Antiporta, tengo ad evidenziare la scelta di presentare in modo autonomo il lavoro di un artista vivente per non dare adito a pretenziosi accostamenti con artisti storicizzati e,

a scanso di ulteriori equivoci, tengo a precisare che non s'intende far passare l'idea  che gli esempi illustrati siano da ritenersi come la soluzione ideale o il "non plus ultra" dell'arte tipografica; si è voluto documentare soltanto una ricerca tra le diverse e infinite possibilità di interazione tra testo e immagine.