ANTIPORTA 1.0
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Eugene Delacroix, 1828 |
Nei libri la pagina che prediligo non è la copertina, della quale rispetto la "Funzione Fatica" teorizzata da Bronislaw Malinowski; non è il Frontespizio fondamentale riferimento di classificazione bibliografica…
Nei libri la pagina che prediligo è l'Antiporta, ormai difficilissima da trovare, poi viene il Colophon, ormai ridotto a luogo e data di pubblicazione ché quelli figurati si sono già estinti.
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Gustave Doré, 1855 |
Nei libri la pagina che prediligo è l'Antiporta, ormai difficilissima da trovare, poi viene il Colophon, ormai ridotto a luogo e data di pubblicazione ché quelli figurati si sono già estinti.
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Aibrey Beardsley , 1898 |
Mi si dirà che di un libro quel che conta è il contenuto, d'accordissimo, ma se la mettiamo sul piano delle sensazioni, o dei sentimenti…
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Ernst Ludwig Kirchner, 1925 |
Mi piacciono molto anche le copertine mute caratterizzate solo dalla particolarità del materiale, detesto invece quelle con goffrature e con colori metallizzati… forse anche perché sono diventate identificative di un certo genere letterario.
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Pablo Picasso, 1931 |
Soprattutto molti cosiddetti "libri d'artista", con la velleità di essere trasgressivi "a prescindere", si sono accaniti proprio contro frontespizio e colophon (dubito molto che dell'Antiporta si conosca l'esistenza), considerati inutili retaggi di una concezione tradizionalista da negare sempre e comunque.
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Fernand Léger, 1950 |
Forse è proprio una concezione tradizionalista del libro che condiziona la mia predilezione?
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Henri Matisse, 1952 |
Non occorrerà sottopormi ad una seduta di psicoanalisi per appurarlo, comunque sia, mi piace quando la ritrovo, anche in forma semplice in piccole plaquettes.
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Le Corbusier, 1955 |
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Alberto Giacometti, 1969 |
Inframmezzati al testo alcuni esempi "moderni" in ordine cronologico, per gli autori non occorrono presentazioni.