TRA LE RIGHE
Il titolo della mostra "Tra le Righe", nel senso di comprendere, intuire ciò che è sottinteso in uno scritto, fa riferimento al modo in cui Piazza si accosta ai testi, interpretandoli con le sue acqueforti, per edizioni a tiratura limitata realizzate in proprio e con diversi editori d'arte.
La mostra si configura come la prima antologica all'estero dedicata all'artista siciliano e nelle bacheche sono esposte cartelle, plaquettes e fogli di grafica libera che ne sintetizzano il percorso artistico focalizzando l'aspetto fantastico della sua produzione.
APPUNTI PER VINCENZO PIAZZA
«[…] Non ho mai creduto fino in fondo alle professioni di ignavia che mi giungevano da Piazza, quasi che il fare artistico gli fosse venuto a noia. Infatti a cadenze regolari mi arrivavano notizie e opere incise di una fattura sempre più raffinata e poetica. Incisioni di formato medio piccolo quasi sempre inserite in pagine di libri accattivanti per aspetto e qualità.
Utilizzando spesso la pratica di lastre più grandi del foglio di stampa, le acqueforti di Piazza non presentano più la battuta della lastra stessa e appaiono come disegni di nero lampante su un bianco purissimo. Al tatto il rilievo dell’inchiostro sembra voler suggerire un fantastico alfabeto braille.
Nicola Arnoldo Manfredi, Dicembre 2022
APPUNTI PER UN VERO ARTISTA
[…] E quanto ai sentimenti che si distendono nei suoi lavori, come i resti, le architetture decadenti in armonia con la forza dirompente della natura, l’invito è al saper vedere oltre il segno, oltre la vita. Un tema, quello naturale, che rimane costante nella trama del discorso intessuto da Vincenzo Piazza, dove si impone la frequente presenza di uno scenario bucolico.
Maria Gioia Tavoni, Gennaio 2023
POSTFAZIONE SOPRA LE RIGHE
[…] In questo catalogo si è scelto di documentare soltanto le edizioni con incisioni originali, tralasciando la grafica, manuale o digitale, per copertine di libri e articoli di riviste o altre pubblicazioni, con schede catalografiche che, per scelta, non seguono alla lettera i canoni di descrizione richiesti dal settore.
È stata un’occasione per fare un riepilogo e dare un ordine alle cose fatte, anche se non si è trattato di tirate le somme, in arte le somme non esistono perché nulla è mai concluso veramente.
[…] Forse è per aver vissuto tempi decisamente migliori per l’arte dell’incisione che sono così intransigente verso questo ambito che è sempre stato marginale, ma che oggi mi sembra inesistente o del tutto residuale, che sopravvive nelle oasi protette delle rassegne biennali o per l’accanimento terapeutico dei sodalizi artistici e di qualche micro iniziativa editoriale (mea culpa?).
Tuttavia se, come si si suol dire, “all’estero è diverso”, la mostra collegata a questa pubblicazione ne sarebbe la dimostrazione e “diversa”, rispetto alle iniziative prima citate, mi sembra l’attività portata avanti, quasi da quarant’anni, dall’Associazione degli Amici dell’Atelier Calcografico.
Tutto è sovrastato dal vaniloquio autoreferenziale dei social, come se postare le foto del lavoro in corso sia ormai l’unica finalità di aspiranti influencer. Sia chiaro che non sono in discussione le straordinarie potenzialità comunicative e promozionali. Chi, come Vincenzo Piazza, ha sempre lavorato in modo appartato e, anche per indole, non partecipa al circo mediatico dei “mi piace”, ci rimette in visibilità, ma non certo in coerenza e prestigio, come confermano Nicola Manfredi e Maria Gioia Tavoni che, nei loro “Appunti”, hanno colto la tensione che il lavoro di Piazza dissimula dando ad intendere un’arte come scudo e non come narcisistico specchio.
Insieme a Manfredi è il caso di citare almeno i nomi (non le sigle editoriali che li identificano) di alcuni tra coloro che hanno consentito a Piazza di segnare le tappe del percorso documentato nelle pagine precedenti: Elena Corbino, Giulio Residori, Furio Romualdi, Angelo Scandurra, Franco Sciardelli... solo un semplice elenco che sottintende i rapporti di fiducia, stima e affetto nati dall’iniziale committenza
In conclusione penso che Piazza possa ritenersi ampiamente soddisfatto della quantità e qualità del lavoro svolto e dei relativi riscontri, anche se, per quanto lo conosco, mi sento di escludere che possa sfiorarlo un certo autocompiacimento e il mio personale augurio è di considerare questa pubblicazione come un punto dal quale ripartire per nuovi viaggi.
dal 25 Marzo al 13 Maggio 2023
Biblioteca Salita dei Frati
Salita dei Frati 4 A, CH - 6900 Lugano
Tel. +41 (0) 91 923 91 88;
e-mail: bsf-segr.sbt@ti.ch
Associazione Amici dell’Atelier Calcografico
Via Torraccia 3 - CH 6883 Novazzano.
e-mail: aaacnovazzano@gmail.com