TRA LE RIGHE

Lo scorso 25 Marzo si è inaugurata la mostra antologica di Vincenzo Piazza [Catania 1959], organizzata dall'Associazione Amici dell'Atelier Calcografico presso la Biblioteca Salita dei Frati di Lugano che si potrà visitare fino al 13 Maggio.


Il titolo della mostra "Tra le Righe", nel senso di comprendere, intuire ciò che è sottinteso in uno scritto, fa riferimento al modo in cui Piazza si accosta ai testi, interpretandoli  con le sue acqueforti, per edizioni a tiratura limitata realizzate in proprio e con diversi editori d'arte.

Più che illustrazioni, nel senso stretto del termine, vanno considerate come suggestioni, allusioni… considerazioni per immagini a margine del testo.

La mostra si configura come la prima antologica all'estero dedicata all'artista siciliano e nelle bacheche sono esposte cartelle, plaquettes e fogli di grafica libera che ne sintetizzano il percorso artistico focalizzando l'aspetto fantastico della sua produzione.
Da segnalare anche l'invito alla mostra composto con caratteri mobili e impreziosito da una piccola acquaforte oroginale, il tutto realizzato dal maestro stampatore Gianstefano Galli con i torchi del suo atelier di Novazzano.

Com'è consuetudine per gli organizzatori in occasione della mostra è stata pubblicata un'acquaforte che porta il numero di edizione 117, tirata su fogli di carta a mano con filigrana dell'AAAC, riservati ai soci, ad alcune istituzioni svizzere.
In concomitanza con la mostra è stato pubblicato il catalogo generale delle edizioni con incisioni originali di
Vincenzo Piazza (formato 17x18, 72 pagine con le copie di testa contenenti, sciolta, un'acquaforte originale) a cura di Alberto Randisi e con testi introduttivi di Nicola Arnoldo Manfredi, e Maria Gioia Tavori dai quali, di seguito, riportiamo un estratto.

APPUNTI PER VINCENZO PIAZZA

«[…] Non ho mai creduto fino in fondo alle professioni di ignavia che mi giungevano da Piazza, quasi che il fare artistico gli fosse venuto a noia. Infatti a cadenze regolari mi arrivavano notizie e opere incise di una fattura sempre più raffinata e poetica. Incisioni di formato medio piccolo quasi sempre inserite in pagine di libri accattivanti per aspetto e qualità.

Utilizzando spesso la pratica di lastre più grandi del foglio di stampa, le acqueforti di Piazza non presentano più la battuta della lastra stessa e appaiono come disegni di nero lampante su un bianco purissimo. Al tatto il rilievo dell’inchiostro sembra voler suggerire un fantastico alfabeto braille.


È proprio questa abilità dell’artista nel rappresentare il fantastico che, otto anni fa, mi ha aiutato a realizzare una delle mie edizioni cui tengo di più, Tra Scilla e Cariddi di Lazzaro Spallanzani.
Un grande in folio, sulle cui pagine le acqueforti di Piazza campeggiano con straordinario vigore d’insieme pur nella trama di finissimi segni e a cui ho cercato di accompagnare la massima qualità che mi fosse possibile del linguaggio tipografico.
Oggi, alla notizia di questa mostra e scoprendo gli ultimi ottimi volumi da lui curati in collaborazione con le Edizioni dell’Angelo, intuisco che il suo lavoro continua costante e, soprattutto, che non è guarito dalla nostra comune malattia dell’incidere e stampare, in cui è così dolce naufragare.»

Nicola Arnoldo Manfredi, Dicembre 2022

APPUNTI PER UN VERO ARTISTA
«Nel presentare Vincenzo Piazza sia come uomo, sia come artista, non si può non rilevare le doti che meglio gli si attagliano: educazione, gentilezza, modestia. Mai una mossa di vanagloria, mai un cedimento retorico.
Tutto il suo percorso, alla luce di importanti critici, come Alberto Randisi, lascia intravvedere che la sua dimensione artistica, non si sottrae alle espressioni con cui si svela larte della mano: pittura e grafica. E se sembra che Piazza non abbia mai frequentato la scultura, basterà ricordare che ogni suo segno, sia di pennello sia di bulino, ha una profondità tale, giocata su più piani, che non fa tacere la terza dimensione, ma anzi la evoca. [...]

[…] E quanto ai sentimenti che si distendono nei suoi lavori, come i resti, le architetture decadenti in armonia con la forza dirompente della natura, linvito è al saper vedere oltre il segno, oltre la vita. Un tema, quello naturale, che rimane costante nella trama del discorso intessuto da Vincenzo Piazza, dove si impone la frequente presenza di uno scenario bucolico.

La forza della natura si impone infatti in tutte le sue forme, sul cemento, sulle architetture e su se stessa, elogiando il vento e la notte come motivi ricorrenti, riflessioni che danno senso al suo “giardino” volto a chiarire le necessità che occorrono per dare senso alla vita intera, mai aliena da brutali aggressività. [...]

Maria Gioia Tavoni, Gennaio 2023









POSTFAZIONE SOPRA LE RIGHE

[…] In questo catalogo si è scelto di documentare soltanto le edizioni con incisioni originali, tralasciando la grafica, manuale o digitale, per copertine di libri e articoli di riviste o altre pubblicazioni, con schede catalografiche che, per scelta, non seguono alla lettera i canoni di descrizione richiesti dal settore.


È stata un’occasione per fare un riepilogo e dare un ordine alle cose fatte, anche se non si è trattato di tirate le somme, in arte le somme non esistono perché nulla è mai concluso veramente.

[…] Forse è per aver vissuto tempi decisamente migliori per l’arte dell’incisione che sono così intransigente verso questo ambito che è sempre stato marginale, ma che oggi mi sembra inesistente o del tutto residuale, che sopravvive nelle
oasi protette delle rassegne biennali o per l’accanimento terapeutico dei sodalizi artistici e di qualche micro iniziativa editoriale (mea culpa?).

Tuttavia se, come si si suol dire, “all’estero è diverso”, la mostra collegata a questa pubblicazione ne sarebbe la dimostrazione e “diversa”, rispetto alle iniziative prima citate, mi sembra l’attività portata avanti, quasi da quarant’anni, dall’Associazione degli Amici dell’Atelier Calcografico.


Tutto è sovrastato dal vaniloquio autoreferenziale dei social, come se postare le foto del lavoro in corso sia ormai l’unica finalità di aspiranti influencer. Sia chiaro che non sono in discussione le straordinarie potenzialità comunicative e promozionali. Chi, come Vincenzo Piazza, ha sempre lavorato in modo appartato e, anche per indole, non partecipa al circo mediatico dei “mi piace”, ci rimette in visibilità, ma non certo in coerenza e prestigio, come confermano Nicola Manfredi e Maria Gioia Tavoni che, nei loro “Appunti”, hanno colto la tensione che il lavoro di Piazza dissimula dando ad intendere un’arte come scudo e non come narcisistico specchio.

Insieme a Manfredi è il caso di citare almeno i nomi (non le sigle editoriali che li identificano) di alcuni tra coloro che hanno consentito a Piazza di segnare le tappe del percorso documentato nelle pagine precedenti: Elena Corbino, Giulio Residori, Furio Romualdi, Angelo Scandurra, Franco Sciardelli... solo un semplice elenco che sottintende i rapporti di fiducia, stima e affetto nati dall’iniziale committenza


In conclusione penso che Piazza possa ritenersi ampiamente soddisfatto della quantità e qualità del lavoro svolto e dei relativi riscontri, anche se, per quanto lo conosco, mi sento di escludere che possa sfiorarlo un certo autocompiacimento e il mio personale augurio è di considerare questa pubblicazione come un punto dal quale ripartire per nuovi viaggi.

Alberto Randisi, Febbraio, 2023
TRA LE RIGHE
acqueforti di Vincenzo Piazza

dal 25 Marzo al 13 Maggio 2023

Biblioteca Salita dei Frati

Salita dei Frati 4 A, CH - 6900 Lugano

Tel. +41 (0) 91 923 91 88;

e-mail: bsf-segr.sbt@ti.ch

Associazione Amici dell’Atelier Calcografico

Via Torraccia 3 - CH 6883 Novazzano.

e-mail: aaacnovazzano@gmail.com