Ospitiamo una recensione a cura dell'editore Alberto Randisi della collezione "Disegni d'Autore" dell'Università di Genova.
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Mauro Andreini |
Il disegno, sosteneva Leonardo da Vinci, è "Cosa Mentale" e continua tutt'oggi a rimanere una "cosa" mentale che prescinde dalla tecnica (manuale o digitale) utilizzata per realizzarlo.
"Cosa" ben diversa sono invece i "render" iperealisti e, più attuali, le immagini realizzate con Midjourny o altra intelligenza artificiale.
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Giuseppe Arcidiacono |
Non so se sia corretto, utile e/o necessario distinguere i diversi ambiti espressivi del disegno e per chiarire l'ambito d'interesse della collezione "Disegni d'Autore" lascio la parola all'architetto Bruneto De Battè che, nell'introduzione al primo volume della raccolta, scriveva: «Il fattore "D" piranesiano, tra i crepitii dei pennini e i tik tok del mouse, in questa sede, non viene osservato come rappresentazione del mondo, ma come processo di ricerca, nesso della dimensione espressiva dell'esperienza. [...] Il disegno d' architettura è sempre stato atto strumentale ma, in epoca moderna, intrecciandosi il rapporto tra arte e architettura, il disegno ha preso la sua autonomia, liberato dal processo del progetto»
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Andrea Bosich |
Tanto basta a chiarire la peculiarità della raccolta e tanto basta a chiarire che non si tratta di una raccolta di disegni tecnici di progetto.
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Gianni Braghieri |
Per dirla con le parole di Luca Molinari (da un articolo intitolato "Il disegno è morto. Viva il disegno" sul numero 956 della rivista Domus del 2012) "...il disegno di architettura come soggetto estetico autonomo, capace di rappresentare una teoria dell'architettura e, più in generale, anche una visione politica del mondo".
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Renato Capozzi |
Non tutti gli architetti hanno adottato consapevolmente il disegno in questa forma espressiva, ma è vero che, soprattutto negli appunti e schizzi di studio, è possibile ritrovare le intenzioni che guidano la raccolta genovese.
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Brunetto De Batté |
Questa nota non prelude ad un saggio o ad una trattazione sistematica della storia del disegno d'architettura in Italia, che si può apprezzare nei testi in catalogo, pertanto mi limito a riportare le informazioni essenziali riguardanti la collezione.
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Massimo Gasperini |
L'Archivio della Biblioteca della Scuola Politecnica di Genova ha acquisito raccolte ritenute di particolare interesse storico e architettonico, di personalità e ditte che hanno operato a Genova e in Liguria tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento e documenti di studi di architetti attivi a partire dagli anni Cinquanta.
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Gaetano Ginex |
Il primo nucleo di disegni di architetti è stato raccolto, dal 2008, grazie all'intercessione di Brunetto De Battè, in quegli anni docente di Progettazione Architettonica presso l'allora Facoltà di Architettura di Genova.
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Emmanuele Lo Giudice |
Oltre ai commenti degli stessi autori dei disegni, i testi in catalogo nel primo e secondo volume sono di Brunetto De Battè, Guglielmo Bilancioni e Maria Linda Falcidenio.
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Massimo Mariani |
Patrizia Trucco e Roberta Lucentini curano la raccolta, la catalogazione e la pubblicazione dei cataloghi realizzati dalla "Genova University Press".
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Giorgio Papaevangeliou |
Chi ha un minimo di conoscenza dell'ar-chitettura italiana, scorrendo l'elenco dei nomi in collezione, noterà qualche evidente lacuna.
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Vincenzo Piazza |
Avendolo sperimentato personalmente per le edizioni che mi ostino a realizzare, so bene con quanta diffidenza, ritrosia, presunzione, protervia… occorre scontrarsi e non arrivo alla presunzione di ritenere che questo mio modesto "endorsement" possa intenerire qualche erede o i riottosi viventi, ma posso comunque auspicare la pubblicazione di un terzo volume.
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Franco Purini |
Nell'impossibilità di restituire una sintesi esauriente dei disegni in collezione adotto il criterio, del tutto fazioso, di accompagnare questo post con qualche pagina di alcuni architetti che abbiamo avuto l'onore di ospitare anche nelle nostre edizioni (con la dovuta eccezione necessaria per confermare la regola).Alberto Randisi, Febbraio 2023.