ELOGIO DELL'OMBRA

2021, cm 60 x 80

"Elogio dell’ombra" è un ciclo di dieci tele dipinte ad acrilico dall’architetto Antonello Russo tra il 2021 e il 2022 e che qui presentiamo nell’ordine cronologico di realizzazione.
Mi avevano subito interessato perché adottano un linguaggio pittorico autonomo rispetto alle suggestioni figurative che possono scaturire dall'aderenza alla disciplina dell’architettura.
Come nella migliore tradizione dell’astrattismo geometrico italiano è la tensione formale, l'equilibrio di piani e di ritmi cromatici la chiave del processo compositivo dell'immagine, ma nessuno vieta che si possano immaginare fasci di luce tra ante o pareti.
Un grazie all’architetto Russo per aver accettato di contribuire a questo blog con le sue opere e il testo scritto appositamente per questa occasione. [E
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2021, cm 40 x 50

ELOGIO DELL'OMBRA
Descrivere uno stato d’animo attraverso il colore steso su una tela consente di scorgere una luce anche negli angoli più bui della propria esistenza. In un dialogo tra opposte energie, tinte scure, fondo di un’inquietudine quotidiana, si alternano a vettori luminosi che, come pause di appagamento, animano il bilancio posto a metà di un percorso.

2021, cm 40 x 50                                                                                          2022, cm 40 x 50

In questa serie di acrilici dal titolo “Elogio dell’ombra”, citando Borges, il centro della visione è fissato su spigoli affilati di volumi apparentemente stabili. Pieghe rapide e asciutte misurano geometrie esatte rassicurate da tracciati regolatori di base. Questi, posti a fondamento di una ragione, disegnano a matita una trama di contesto per poi celarla nell’organico di una composizione che delinea nella tensione tra masse il dato da ricercare.

2022, cm 40 x 50
Un’osservazione attenta rivela un doppio registro della visione. Esso delinea, in prima istanza, il protendersi in avanti del soggetto, teso ad accogliere l’osservatore e mostrargli fiducia per tramutarsi, un attimo dopo, in una prospettiva opposta tesa a rivelare, come in ogni circostanza della vita, il possibile allontanamento di ogni certezza. Ombre nette descrivono il peso in basso, memoria di una formazione da architetto italiano che alterna volumi tettonici a scavi profondi, approdo ultimo di una stereotomia ambita. Sospeso in un orizzonte incerto, smarrito nel profondo blu, “Presto saprò chi sono”.

Luglio 2022.


2022, cm 50 x 50
Antonello Russo
Nato a Messina nel 1972, vive, lavora e studia tra la Sicilia e la Calabria. La percorrenza quotidiana della piazza acquea dello Stretto alimenta il suo interesse per il vuoto in architettura come tema d’indagine delle sue ricerche sull’abitare contemporaneo. Laureato in Architettura nel 1999, dottore di ricerca in progettazione architettonica e urbana nel 2004, svolge con continuità attività didattica e di ricerca universitaria dal 2000. Ha insegnato composizione architettonica presso le Università Mediterranea di Reggio Calabria, Messina, Federico II di Napoli. Autore di volumi monografici, saggi e contributi editi su testi e riviste, abilitato per il ruolo di professore ordinario di prima fascia in Composizione Architettonica e Urbana, è, attualmente, strutturato come RTDB in Architettura degli Interni presso l’Università di Palermo. Suoi disegni e progetti sono stati esposti presso il festival dell’Architettura di Parma, la Biennale di Venezia, l’Accademia Nazionale di San Luca, il Museo M.A.C.RO. e la Fondazione Crocetti di Roma, il Palazzo Lucarini a Trevi, l’Expo Universale di Shanghai.