LA TORRE
A differenze di tante altre iniziative di Private Presses, che appaiono fortemente autoreferenziali incentrate per lo più su un singolo artista, Le "Edizioni dell'Angelo" si caratterizzano per essere una iniziativa autenticamente editoriale che aspira alla realizzazione di un'ideale opera "corale" con il coinvolgimento di diversi co-protagonisti che contribuiscono, ciascuno con la propria maestria, al progetto comune.
Tra le diverse e ormai numerose
plaquettes pubblicate la
tematica più ricorrente è, senza dubbio, quella architettonica
della torre, presente nella collana "Architettura Incisa" e
nella serie fuori edizione dei "Kirigami".
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Lanfranco Lanari, plaquette "Architettura Incisa" n° 4, Gaetano Ginex, copertina "Kirigami" n° 10, 2021 |
A suggello di questa fortunata tematica
giunge un leporello con un racconto dello scenografo
milanese di origini greche Andrea Zulinos (Trikala, 1957),
accompagnato dalle incisioni di quattro straordinari artisti: gli
incisori puri André Beuchat e Lanfranco Lanari, l'architetto triestino Andrea Bosich e il giovane siciliano, ormai bergamasco di adozione, Fabio Sgroj
Il testo pizzica la corda del
fantastico con risonanze dark, coniugando espliciti
riferimenti culturali e costruttivi all'architettura con una visione
distopica del "sistema" dell'arte contemporanea.
Com'è consuetudine delle "Edizioni
dell'Angelo" gli artisti sono stati scelti per connaturata
affinità con la tematica del testo e le incisioni ne rappresentano
quattro diverse interpretazioni morfologiche e simboliche.
"La torre degli oggetti persi",
incisa ad acquaforte e puntasecca su rame da André Beuchat (Neuchâtel 1956), ha una
struttura in pietra a vista che contrappone la propria solidità
materiale al cumulo di rifiuti "Raee", dove sono ben
riconoscibili apparecchiature delle tecnologia contemporanea.
Andrea Bosich (Trieste 1970) riprende la
rappresentazione architettonica in sezione per descrivere la sua
"Torre dell'Arte" incisa ad acquaforte su zinco.
Lanfranco Lanari (Falconara Marittima 1953) ha inciso ad
acquaforte su ottone una "Torre Siciliana", stratificata,
incrostata da reperti storici, in continua crescita e mutazione.
Fabio Sgroj (Partinico 1996) gioca sull'ambiguità della
funzione abitativa della torre per "La Casa dell'Architetto",
incisa su zinco e stampata a rilievo come una xilografia.
Anche la copertina va intesa come un
ulteriore contributo artistico: è stata stampata in serigrafia a due
colori su cartone industriale a vista con le sagome delle torri
allineate come in un ideale skyline metropolitano.
La plaquette, che esce come numero 10
della collana "Architettura Incisa", è stata curata da
Vincenzo Piazza e allestita dal laboratorio di carte alternative e
legatoria artigianale "AltreCarte".