DANTE & BLAKE

 

Contribuiamo alle celebrazioni dell'anno dantesco presentando alcune delle illustrazioni di William Blake (1757-1827) dal ciclo per la Divina Commedia di Dante che costituì il massimo impegno degli ultimi anni di vita.

Si trattava di un incarico su committenza ricevuto da John Linner uno dei suoi rari, ma entusiasti e attivi, ammiratori.

Blake non procedeva mai incidendo direttamente la lastra, ma si avvaleva di disegni preparatori che spesso sono andati perduti.

Per la Commedia dantesca Blake realizzò un centinaio di disegni, uno per ogni canto del poema, ma la trasposizione sulle lastre si è fermata al numero di appena sette incisioni realizzate prima della morte.



Minosse, com'è risaputo, sulla soglia dell'inferno giudica e destina i dannati ai vari gironi del loro castigo. Per la sua stessa natura di giudice implacabile Blake gli concede la sembianze di Dio padre.





Nella Palude Stigia giacciono gli iracondi e gli accidiosi.

Le figure sono rese fortemente scorciate, con le barbe piegate di fianco per dare il senso del soffio di un vento cosmico. Invece gli accidiosi giacciono al suolo.

Il tutto è immerso in un flusso di onde.






Il gigante Capaneo, in esplicito omaggio a Michelangelo, esibisce una muscolatura poderosa dalla quale si sprigionano fulmini saettanti che fendono lo spazio.

Dante e Virgilio assumono il ruolo di visitatori passivi, stupiti e ammirati.








L'imponenza di Capaneo ritorna, accresciuta, per rendere monumentale Anteo, un altro gigante incaricato di trasportare Dante e Virgilio nel più profondo dell'inferno.

L'Espressione aggrottata del volto sembra un ulteriore riferimento al David di Michelangelo.



CERBERO, prima e seconda versione (1824 - 27)





Gerione è dotato di doppia natura: il volto è di aspetto angelico con un corpo di vischioso rettile.






Un altro rettile dalle spire inarcate e guizzati assale Buoso Donati, mentre tre figure che assistono all'episodio si ritraggono spaventate e inorridite da quella manifestazione infernale.




Cerchio dei Lussuriosi




Blake, come esito ultimo del viaggio agli inferi, ci conduce alla presenza di Lucifero.

Il culmine del male ci appare con espressione perplessa, triplica la propria testa per divorare quelli che Dante ritiene tre massimi peccatori dell'umanità: Giuda, Bruto, Cassio.








Nella tavola che rappresenta Dante sul punto di entrare nel fuoco la figura del poeta si confonde con una folla di delicate giovinette che esalano in lingue di fuoco.





Nell'affrontare la cantica del Paradiso Blake abbandona il modello muscoloso ricavato da Michelangelo per affidarsi a una tipologia di figure allungate, il cui modello di riferimento è Beatrice.