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1 |
Sarebbe
bello se divenisse una consuetudine.
Sarebbe
bello se ogni anno, in coincidenza con la Giornata
Mondiale del Disegno,
potessi annunciare la realizzazione di una nuova edizione.
Bando
al condizionale, almeno per quest'anno il proposito si potrà
realizzare, per il prossimo anno... lo lascio come buon auspicio.
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2 |
Non
intendo spoilerare
più di tanto, pertanto mi limito ad anticipare che si tratterà
della ripubblicazione di un breve testo giovanile di Paul Valery che
sarà accompagnato da disegni di architetti.
Qui
mi limito a postare alcune immagini, disordinatamente e in forma
anonima, identificate da un numero, e lancio la
fida di individuarne i rispettivi autori,
ovviamente sono solo immagini puramente "indiziarie" e
vagamente tendenziose, non quelle che saranno pubblicate.
In
palio una copia dell'edizione con allegata una incisione originale
che sarà assegnata a chi, per primo, entro il 30 Maggio, comunicherà
il maggior numero di identificazioni corrette all'indirizzo e-mail:
edizionedellangelo@gmail.com
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3 |
È
in fase di definizione anche un testo a margine ed essendone
responsabile posso saccheggiarlo e straccialo liberamente senza
temere ritorsioni da parte dell'autore.
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4 |
《Questa
edizione rappresenta un ulteriore contributo a quanto sostenevo nella
precedente pubblicazione intitolata "Casa Krespel" dove mi
dichiaravo convinto che il connubio tra letteratura e architettura
disegnata riserverà sempre validi motivi di suggestione...
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5 |
...Non
so se i giovani architetti conoscono Eupalino,
alcuni decenni addietro era molto citato, soprattutto da chi non lo
aveva mai letto né conosceva un solo verso di Valéry, pertanto
ripubblicare un altro suo testo giovanile poco noto è sicuramente un
buon modo per rendergli omaggio.
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6 7 |
Di
certo le immagini a corredo potevano essere solo di architettura, ma
motivare le scelte fatte è più complesso, tant'è che, anche se le
ragioni di fondo non mancano, sarei tentato di evitare di aprire il
discorso con un pirandelliano "Così è, se vi pare"...
mentre più o meno fulgide Archistars
sfilano in passerella contendendosi con gli Chefs
- ovviamente Stellati
anch'essi - le luci della ribalta globalizzata.
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8 |
A
livello "mediatico" molto è cambiato e questo interesse
per l'architettura ha un "prezzo" come qualsiasi altro
"prodotto" da vendere e consumare, ma se solo si prova ad
andare oltre le apparenze dell'evento - sì perché nella
predominante cultura del consumo anche l'architettura (una certa
architettura) assume caratteristiche analoghe a quelle dei cosidetti
"eventi" - riaffiorano tutte le incomprensioni tra la
cultura "colta" (degli architetti) e quella "materiale"
della vita quotidiana (ammesso che si possa operare una simile
distinzione) e nelle dinamiche sociali restano ancora aperte e
irrisolte tante situazioni...
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9 |
...Per
non prenderla troppo alla lontana e limitandoci ai documenti scritti,
fin dal "De Architectura" di Marco Vitruvio Pollione alla
pratica costruttiva si è affiancata la sua teorizzazione (o
viceversa?), ma, nel corso della storia, non sempre i due aspetti
hanno proceduto paralleli e di pari passo. A volte le contaminazioni
con altri ambiti (politico, sociale, economico...) hanno prodotto
divergenze e distanze, al punto che la teoria si è andata
identificando con la ricerca "pura", soprattutto in ambito
accademico, mentre la pratica costruttiva è stata a volte
apparentata con la "cementificazione" della speculazione
edilizia.
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10 |
Qualcuno
vi ha visto un problema comunicativo dell'architetto
“intellettuale” che tende a rinchiudersi nelle facoltà di
architettura, forte di un pensiero teorico d’avanguardia, ma debole
per capacità di promuoverlo nella pratica.
Ora
non è pretesa di questa piccola pubblicazione riuscire a
"sbrogliare 'o gnommero" - come farebbe dire Gadda a don
Ciccio Ingravallo - che, nel tempo, continua sempre più ad
ingarbugliarsi.
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11 |
A
differenza degli architetti che hanno il diritto/dovere di essere
faziosi ad esclusivo vantaggio della propria concezione
dell'architettura, io, da semplice appassionato, pur avendo le mie
preferenze, posso permettermi uno sguardo "trasversale",
così la scelta di documentare concezioni, linguaggi e stili
eterogenei, anche se, in questa nostra epoca del "riciclo"
e del "riuso" estesi a tutto, anche a ciò che è stato
fatto, detto e pensato in ambito culturale, farne anche
una questione di "stile" non sarebbe da sottovalutare...
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12 |
...Come
il diciannovenne Valéry esprime col suo testo la sua idea di
architettura, così gli architetti invitati esprimono "Una"
- la propria, contingente e relativa - idea di architettura e a chi
ritiene che, per questo, non basterebbe una vita professionale,
suggerisco di non sottovalutare l'eloquenza anche di una sola
immagine, soprattutto se "coglie" l'architettura prima del
suo realizzarsi o, ancor meglio, del tutto indipendente da ogni
possibile costruzione: un "disegno" di architettura non va
confuso con un progetto "non realizzato".
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13 |
Non
è solo la mancanza di occasioni per costruire che alimenta
l'architettura disegnata, tutte le raffigurazioni riprodotte
costituiscono autonome forme di espressione, senza relazione con la
funzione tecnica e descrittiva dei grafici di progetto, sono, bensì,
spazio di riflessione critica, trasgressione delle norme, strumento
di ricerca e di espressione fantastica...
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14 15 |
Riconosco
di utilizzare il termine "disegno" con una certa
disinvoltura, nella sua accezione più ampia: dallo schizzo
estemporaneo all'immagine elaborata, dal manuale (o forse dovrei dire
"analogico"?) al digitale... mentre, proprio oggi,
occorrerebbero precisazioni che non ho le competenze tecniche per
definire e potrebbe essere il tema da indagare con una specifica
prossima edizione...
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...Ritenete
sia un'operazione nostalgica? Non credo, anzi la ritengo trasgressiva
e d'avanguardia, ma se anche fosse?...》
Alberto
Randisi, 27 Aprile 2021