VINCENZO GATTI


Autoritratto, grafite 1996
Vincenzo Gatti nasce il 10 febbraio 1948 a Torino, città nella quale vive e lavora.
Per un ventennio è stato titolare della cattedra di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia Albertina di Torino e di questa Istituzione, nell'A.A. 1991/92, gli fu affidata la Direzione. Oltre alla significativa attività espositiva, ha curato mostre, collaborato a cataloghi, pubblicato vari scritti riguardanti la pratica e la didattica dell’incisione.

Le immagini che accompagnano questo post sono un "Autoritratto" (disegno a grafite, 9 x 16 cm del 1996) e le incisioni ad acquaforte realizzate per la cartella "Quattro Acquaforti"(*)
Questa particolare edizione oltre a caratterizzarsi per l'unitarietà di testo e immagini mi sembra si
Verso la Luce, acquaforte 1973

possa considerare uno snodo stilistico e tematico nel percorso artistico di Vincenzo Gatti, collocandosi tra le prime estraniate composizioni e la spazialità prospettica degli interni successivi.


Tavolo da Lavoro, acquaforte 1993
- Quando è iniziata e come si è svolta la sua formazione artistica?
- La mia formazione artistica si è sviluppata frequentando il Liceo Artistico prima, e l’Accademia Albertina poi, a Torino.


- Quali sono stati i suoi maestri storici di riferimento?
- Ho amato molto i maestri del rinascimento tedesco (Durer in particolare) e Rembrandt. A tutt’oggi m'interessano molto i romantici nordici e i figurativi americani e inglesi. Per la mia formazione indimenticabili sono stati i miei maestri d’incisione Franco e Calandri.

- Oltre all'incisione quali altre tecniche e forme espressive pratica?
- Oltre all'incisione, mi dedico molto al disegno, inteso come forma d’arte compiuta.

- Può dirci qualcosa sul suo processo creativo?
- Per quanto riguarda l’incisione realizzo solo schizzi compositivi, mentre per i disegni mi servo di studi più approfonditi.
Il Gelsomino Notturno
L'Assiuolo
- Le immagini che accompagnano questa intervista sono tratte da una cartella del 1999 con quattro poesie di Giovanni Pascoli illustrate da lei con quattro acqueforti. Ricorda come è nata questa edizione? Ha scelto lei le poesie da illustrare?
- L’edizione su Pascoli è nata per l’amore verso il poeta dell’allora gallerista Laura Riccio, proprietaria con il marito Federico, della mia galleria di riferimento a Torino “Le immagini”.
Le poesie sono state scelte insieme.

- Pascoli è un poeta intensamente visivo "con un'attenzione acutissima ai particolari", scrive Giorgio Barberi Squarotti nel testo di presentazione in cartella, questo aspetto ha condizionato la sua interpretazione dei versi?
- Di quelle poesie di Pascoli ho voluto interpretare il lato segreto, misterioso ed evocativo.
Temporale
L'ora di Barga

- Ha illustrato altre opere letterarie o realizzato cicli conclusi relativi ad uno specifico tema?
- Ho illustrato racconti di Lovecraft, R. Stern , von Arnim...

- La sua creatività si esprime attraverso tecniche artistiche tradizionali che appaiono del tutto bandire dalle rassegne d'arte contemporanea a favore di fotografie, più o meno elaborate digitalmente, e, soprattutto, installazioni.
Secondo lei sono cambiati i parametri di valutazione di un'opera d'arte e, a prescindere dal mezzo espressivo, quali aspetti, secondo lei, connotano un'opera d'arte?
- Il mondo artistico attuale vive un periodo di grande confusione, complice ovviamente un mercato sempre più aggressivo . Si va perdendo il senso della “BELLEZZA” in qualsiasi forma possa essere declinata. Il ritmo frenetico imposto dai media ha di fatto cancellato, appiattendolo, il tempo di attenzione dovuto ai prodotti artistici. È ovvio che la grafica incisa, di per sé fragile, ne ha fatto per prima le spese. Non c’è più spazio per le piccole dimensioni, e in particolare per il “bianco e nero”considerato triste e poco adatto all’esposizione: al suo posto trionfa la fotografia, meglio se a colori…..Si è in passato abusato del termine “opera d’arte”, così come si è abusato, nella grafica incisa, di tirature, mistificazioni … Certamente oggi sono cambiati ( o forse addirittura non esistono più) i parametri di giudizio e si assiste all’insopportabile attribuzione di valore dovuta ai clamori e alla stupidità del gregge mediatico.

- Oggi, in buona parte, la promozione dell'arte passa attraverso Internet. Lei ha un suo sito personale e quali sono i suoi rapporti con i cosidetti "social"?
- Non ho un sito e non ho rapporti con i social: mi rendo conto che oggi sono necessari, e questo è per me motivo di grande tristezza, ma preferisco il gusto della scoperta ( con tutti i rischi…).
Torino, 4 Ottobre 2019.
*)
L'anomalia nel plurale fu voluta: ...si è giocato un pò sull'ambiguità delle regole e sul suono che ci pareva più accattivante(dichiarazione dell'artista da uno scambio di e-mail).
Cartella curata da Laura Riccio per le edizioni d'arte "Le Immagini".
Testi di Giorgio Barberi Squarotti, che tratta della poetica di Pascoli, e di Laura Riccio, che lasciandosi suggestione dalla visita alla casa del poeta a Castelvecchio di Barga intreccia i versi di Pascoli con quelli di Leopardi e Pasolini.
Quattro acqueforti di Vincenzo Gatti.
La stampa dei testi e delle acqueforti è stata realizzata dalla calcografia "Al Pozzo" di Dogliani.
Tiratura di cento esemplari di cui ottanta con numerazione araba e venti con numerazione romana.
Torino 1999.